Antonio Del Vecchio
San Marco in Lamis, venerdì 18 agosto 2017 - Sono già in vendita da qualche giorno i pomodori vernini, a San Marco in Lamis. E ciò con somma meraviglia degli avventori, che si sono accalcati per l’acquisto in Corso Roma , alias ‘Strada del Ponte’. Nome, quest’ultimo, datogli un tempo dal popolo, per essere l’unico passaggio di attraversamento dall’una all’altra parte della città antica sul torrente Jana, il cui corso allora era a cielo aperto, con miasmi e inconvenienti igienici che si lasciano immaginare. Tanto accade per la prima volta con quasi due mesi di anticipo rispetto ai passati anni. Forse il ‘fuori stagione’ si deve alle alte temperature di questi giorni che ne hanno anticipato la maturazione.
Comunque sia, non appena il prodotto è stato sistemato sulle bancarelle è andato a ruba, anche per via del prezzo letteralmente stracciato. Pensate ad un1 euro al chilo, ossia la metà di quello in voga per i cosiddetti ‘ciliegini’ rossi, considerati, forse a torto, i migliori sul mercato, nonostante provenienti da altre parte d’Italia e persino dall’estero. I pomodori vernini sono coltivati col sistema tradizionale nelle vallate o nelle zone piane della montagna garganica. Vengono su senza concimi chimici e innaffiati quanto basta con acqua piovana, cioè quella che gelosamente si conserva nelle capienti cisterne o in altri tipi di invaso a cielo aperto. Gli stessi che s’intravedono qui e là nel Promontorio, per lo più utilizzati per abbeverare bovini ed ovi-caprini, che da queste parti restano ancora fiorenti.
Il buon odore e sapore dei ‘vernini’, dovuto al tipo di coltivazione genuina sopra accennato, meglio conosciuto col nome di biologico o coll’abbreviato bio, è molto apprezzato dai consumatori, che quando possono ne acquistano in grande quantità. Il prodotto in questione solitamente si presenta di colore verde-giallo e solo ad inverno inoltrato diventa giallo, senza mai perdere la sua freschezza originaria e le qualità organolettiche. Di solito gli stessi vengono colti e venduti a grappoli (vedi foto). E questo perché permette di mettere in pratica l’antica e buona abitudine di conservare i pomodori appesi. Pratica quest’ultima assai diffusa e mai sopitasi sul Gargano, nonostante l’avvento sul mercato dei frigoriferi più sofisticati e di prodotti ritenuti più resistenti.
Quella della conservazione dei pomodori vernini fanno parte della vita di molti, specie delle famiglie contadine. In molte case di esse è un piacere vedere le ‘serte’ o trecce di pomodori pendere dal soffitto, perché danno una idea chiara su chi le abita. Che sicuramente conduce una vita sana ed in sintonia con la natura. Il come fare una ‘serta’ è presto detto. Basta procurarsi un filo di spago, fissare un capo di esso al muro e tenere l’altro con una mano, poi infilare alternativamente sull’una e l’altra banda i grappoli di pomodori. Dopo una cinquantina di centimetri, togliere il fissaggio e legare entrambi i fili di spago. Quindi appendere il manufatto in luoghi possibilmente oscuri e freschi quali possono essere oggigiorno i rispostigli a piano terra, gli scantinati e in caso estremo i garages in genere.
Tale tipo di conservazione attraversa tutto l’inverno e arriva fino a primavera, allorché i pomodori vernini possono essere sostituiti con quelli freschi da vivaio e successivamente con quelli da campo. I vernini in parola provengono dalla contrada ‘Pontelongo’ e sono considerati i migliori e i più saporiti del Promontorio. “Nella medesima zona – ci informa il nostro interlocutore – oltre alle varie specie di frutta, coltiviamo anche le patate dolci ed ogni sorta di verdura”. E questo non a torto. Infatti, un tempo le cesine (luoghi disboscati) erano intensivamente coltivate, anche nelle parti più pietrose. Non c’era crisi occupazionale e il ricavato era sufficiente a mantenere diverse famiglie.
Con l’avvento del consumismo , la gente per mantenere il tenore di vita moderna fu costretta ad emigrare in Alta Italia o all’estero. Così l’intera montagna si spopolò e le buone abitudini furono messe da parte e disusate. Un ritorno al sistema antico è auspicabile oggi giorno, visto che l’invasione dei prodotti esteri, ha fatto sì calare il prezzo, ma anche la qualità di qualsiasi prodotto alimentare ed anche artigianale ed industriale. Con il supporto della tecnologia siffatto sistema potrebbe essere restituito agli antichi fasti ed accrescerne la produzione e nel contempo il commercio, non solo dei prodotti agricoli, ma anche di quelli della carne e delle attività caseari in genere, bloccando così l’emorragia emigratoria dei giovani e favorendo lo sviluppo dell’economia e della piena occupazione.
Evviva la genuinità e il buon sapore dei pomodori vernini di casa nostra!