Mario Ciro Ciavarella

San Marco in Lamis, giovedì 10 agosto 2017 -  Le forme e la sostanza del mondo si reggono sulle Parole dette nei primi attimi di Vita. Tutto ciò che ha occupato spazio e tempo, ha avuto origine da una Parola.   A quella Parola se ne sono aggiunte delle altre che hanno formato nuove entità che hanno iniziato a dire quello che pensano. A vivere e a dare vita ad altre membra che hanno iniziato a muoversi e a muovere i propri piedi per arrivare dove si vuole.

 E dopo essere arrivati dove si è voluto, si tocca altra gente, con le parole e con le mani. Si invita a vivere per poter proseguire a dare più vita alla Vita. Si vede, si guarda, si pensa, si capisce. E quando non sempre la nostra coscienza riesce a capire Tutto, non ci  resta che la preghiera. Una preghiera senza fine, Smisurata.

 “Che non abbia mia fine la nostra vita, che possa arrivare dove vogliamo che arrivi. Anche senza il nostro corpo. Quello rimane tra i vivi. Ciò che non rimane tra i vivi, continua il suo cammino dove tutto iniziò: “In Principio”. In Principio c’è il fine dei nostri perché, ci sono quelli che non ci sono più, c’è la luce che non vediamo da quaggiù, c’è il dolore che non possiamo  comprendere, c’è la vita non finita.

 Nella Smisurata Preghiera nessuno è escluso, anche quelli che hanno ucciso il mondo. Anche loro sono dentro quelle parole. In questa preghiera nessuno è escluso: la Vita che ci ha generati saprà distinguere tra le parole divine, da quelle dette da gente che non sa cosa fa”.

 - Ai fratelli Luciani -

 Sound Track: “Blowin in the Wind” -