Mario Ciro Ciavarella
San Marco in Lamis, martedì 25 luglio 2017 - “Chi vuole mettersi in porta?” Era la domanda alla quale nessuno voleva rispondere in modo affermativo, quando si doveva giocare a calcio. Ma chi era quel “fesso” che non voleva giocare, e mettersi in porta per aspettare che arrivasse il pallone dalle sue parti in area di rigore?
Era difficile trovare un atleta portato naturalmente a parare, e allora si cercava quello sapeva giocare poco bene a calcio (normalmente quello più piccolo d’età) per metterlo! tra i pali. Sembra, questa, la storia in breve di Valdir Peres (quello a sinistra nella foto), portiere del Brasile che venne sconfitto dall’Italia.
Era lui che nel 1982 “aiutò” l’Italia a far vincere quel Mondiale, battuto per tre volte da Paolo Rossi. L’attaccante italiano “fece compagnia” al portiere brasiliano per decenni: soprattutto nelle tante notti insonni del portiere.
Valdir Peres è morto oggi all’età di 66 anni, entrando nella storia del calcio mondiale, anche se non come un vincitore. Da quel momento il Brasile calcistico si preoccupò per la prima volta di volgere lo sguardo anche dietro: dove in una squadra di calcio i difensori non avevano grande considerazione.
Questo “mestiere poco felice”, venne intrapreso da portieri brasiliani, come Julio Cesar, Dida, Rogerio Ceni, Claudio Taffarel. Un’intera nazione, il Brasile, dal 1982 iniziò a “sacrificare” intere generazioni di giovani calciatori, alla ricerca di un portiere-profeta, che ricordasse, anche lontanamente un altro portiere sudamericano, come Gilmar.
Il portiere che vinse due mondiali con il Brasile di Pelè (1958-1962). Cercarono e trovarono, i brasiliani, i suddetti portieri, imparando anche loro a parare. A proposito di parare: Valdir Peres vene scelto dal c.t. del Brasile poiché sapeva parare i rigori. Strano che nel mondiale del 1982 i brasiliani dei rigori non sentirono la mancanza: vinsero sempre, prima di essere sconfitti dall’Italia, senza farsi “aiutare” dai rigori.
Il mestiere poco felice che impararono i brasiliani dopo il 1982, fruttò ai sudamericani la vittoria di altre due coppe del mondo di calcio. Anche se i brasiliani preferiscono ballare a calcio. Però, uno dei loro “ballerini” dovrà ballare… un lento. Quello che deve fare tra i pali, aspettando che la musica cambi e finalmente muoversi a ritmo di samba.
Sound Track: “La dura legge del gol” - 883
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Mario Ciro Ciavarella