Mario Ciro Ciavarella
San Marco in Lamis, sabato 3 giugno 2017 - Sabato Rodia non era un cantante, eppure rimane nella storia della musica per essere stato immortalato sulla copertina di un disco, quello dei Beatles: Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band.L’album dove ci sono 60 personaggi famosi scelti dai quattro di Liverpool. Nel collage da cui essa è formata, i Beatles mettono insieme i loro personaggi simbolo, con l'idea di radunare il pubblico davanti ai quali avrebbero preferito esibirsi Albert Einstein, Marlon Brando, Karl Marx, Edgar Allan Poe, Sonny Liston, Lenny Bruce, Paramhansa Yogananda, Aleister Crowley e molti altri. Tra i soggetti messi in lista da Lennon, poi scartati, anche Gesù, Adolf Hitler e Gandhi.
Sabato Rodia, poi chiamato Simon, era originario della provincia di Avellino, nacque nel 1897, emigrò in America a 15 anni. Ebbe una vita sfortunata e ricca di incidenti, sopravvisse al terremoto di San Francisco del 1906.
A 42 anni decide di farla finita con la vita da sbandato e si trasferisce a Los Angeles, nel quartiere più povero, quello chiamato Watt. Dove decide di costruire delle torri, fatte con materiale di scarto: porcellane rotte, rifiuti accumulati agli angoli delle strade, vetro...
Costruì tre torri, la più alta arrivava a 30 metri. Fatte di travi d’acciaio lavorate a mano in un intreccio barocco che ricorda Gaudì e in perfetto equilibrio di cerchi e travi adornate di cocci e gargoyle.
Un lavoro durato 30 anni. Rodia lavorò fino all’età di 75 anni. Ha vissuto sempre vicino alla sua opera, da solo, in una piccola casa fatta di un cucinino, un letto, un tavolo e una sedia.
In quell’opera l’artista italiano mise in maniera originale e inconsapevole, i concetti più arditi dell’avanguardia artistica: i minareti orientali e la severità delle cattedrali occidentali. “Ho fatto tutto da solo, nessuno mi ha aiutato. E come potevo farmi aiutare? Non avevo soldi!”, diceva ai giornalisti che negli anni 60 cominciavano ad interessarsi alla sua opera.
Fece tutto questo per fare qualcosa di grande. Questa era la sua risposta ai tanti che gli chiedevano il perché di quelle torri. E Sabato Rodia qualcosa di grande lo fece, anche in senso musicale: rimane ancora lì, su quella copertina di quell’album dei Beatles, che viene ancora acquistata, da tutti quelli che piacciono quelle canzoni.
E molti si chiederanno: “Ma chi è quello in alto a destra sulla copertina, a fianco a Bob Dylan?”. È Sabato Rodia che ha prestato il suo viso e la sua storia ai Beatles. Senza di lui Bob Dylan non avrebbe avuto nessuno a fianco!!
Sound Track: “Terra mia” - Pino Daniele
Mario Ciro Ciavarella