Antonio Del Vecchio
San Marco in Lamis, domenica 14 maggio 2017 - Anche quest’anno la “Cumpagnia” dei Sammicaléri sammarchesi si accinge a compiere il plurisecolare pellegrinaggio a piedi verso il Santuario di San Michele Arcangelo in Monte Sant’Angelo. Si tratta di circa 35 chilometri, per lo più coincidenti con l’antica Via Sacra Langobardorum, alias SS.272. A dare notizia è l’omonima arciconfraternita che da decenni organizza con cura l’avvenimento, sotto la supervisione dell’autorità ecclesiastica. Ecco il programma, affisso da giorni nei luoghi più frequentati dal pubblico cittadino.
La partenza è prevista domani 15 maggio, dopo la Santa Messa delle ore 5.00, officiata da don Matteo Ferro, in programma presso la Chiesa Madre “SS. Annunziata”, con arrivo alla meta alle ore 18.30. Il giorno successivo: Santa Messa in Basilica, alle ore 8.00, officiata dal don Giuseppe Nardella. Idem, il 17 maggio con S.Messa alle ore 7.00 e subito dopo ripartenza per San Marco, dove il rientro presso la predetta chiesa matrice è previsto alle ore 21.45. Ovviamente il ritorno sarà salutato, come gli altri anni da spettacolari fuochi d’artificio in azione all’ingresso del quartiere Casarinelli (porta orientale del paese). Secondo quanto c’è scritto nell’apposito avviso pubblico, alla “Cumpagnia” possono liberamente partecipare tutti. Si consiglia, comunque, a chi partecipa di munirsi: della coroncina del Santo Rosario; di un ombrello o di un impermeabile (eventuali); di un vestiario morigenato e non sconcio; del necessario per un pranzo a sacco; di buone scarpe…e di abbondante volontà e tolleranza, con invito a rispettare e a far rispettare lì ambiente.
Durante il percorso – si legge ancora più avanti - si prega di non fumare. I fumatori incalliti sono invitati ad uscire dal gruppo e di isolarsi per portare rispetto a tutti gli altri. Così pure si raccomanda, durante la recita del Santo Rosario, di osservare un composto silenzio. Altresì, si ricorda ai partecipanti che il pellegrinaggio a Monte Sant’Angelo è un atto di fede che ogni pellegrino compie liberamente, spinto solo dall’amore di Dio e dalla sua devozione verso il Principe celeste, San Michele, sapendo anche che non è coperto da alcuna assicurazione per infortuni o altro. Pertanto ogni partecipante è dovuto ad assumersi le responsabilità derivanti da eventuali disagi fisici e fisiologici che potrebbero insorgere lungo il tragitto. Per l’assistenza medica è prevista, sia all’andata che al ritorno, la presenza di un’ambulanza della Croce Verde. Quella di San Marco che conta solitamente circa trecento partecipanti è una delle poche ‘cumpagnie’ di pellegrini rimasti ancora in vita.
In passato le ‘cumpagnie’ che facevano anche diversi giorni di viaggio a piedi per raggiungere il santuario garganico erano moltissime: dagli Abruzzi, dal Napoletano, dall’agro pontino, dalla Ciociaria, dalla Basilicata, dalla Puglia. Ognuna portava il suo rituale, il suo costume, il suo canto. Le ricerche di storia religiosa ci hanno dato un grande spaccato di questa gente che si metteva in cammino con meno di niente, pur di venerare l’Arcangelo Celeste. Dagli ultimi decenni i lunghi percorsi a piedi sono scomparsi, le ‘cumpagnie’ raggiungono Monte Sant’Angelo con i pulman e fanno solo gli ultimi chilometri a piedi. Dunque, solo la ‘cumpagnia’ di San Marco in Lamis va ancora ininterrottamente in pellegrinaggio a piedi, osservando un rituale simile da secoli. Da alcuni anni anche da Vieste e Manfredonia hanno ripreso il pellegrinaggio comunitario. É ancora facile incontrare pellegrini solitari che camminano su queste strade attraversate per secoli da milioni e milioni di devoti e penitenti. Buon viaggio!