Antonio Del Vecchio

San Marco in Lamis, venerdì 14 aprile 2017 -  Come preannunciata, inaugurata nella mattinata odierna la  grande mostra di Nick Petruccelli, a San Marco in Lamis. In tutto una settantina di opere, tra pitture e sculture in pietra e in legno, in massima parte ispirate all’arte sacra. Ben acconciate sulle pareti o su piedistalli in legno nell’ampia sala del Liceo-Ginnasio “Pietro Giannone”, le stesse  facevano bella mostra di sé. E  non si sa se per l’intrinseca bellezza o per la perfezione dell’allestimento.

 Quest’ultimo, a quanto si è notato, è stato  operato con manifesto ingegno non solo dagli organizzatori, ma anche dai collaboratori scolastici, che hanno lavorato sodo sino alla prima mattinata. Pubblico selezionato ed attento. Tra l’altro, c’erano gli scrittori e saggisti Antonio Motta e Sergio D’Amaro, il poeta Antonio Guida, la scrittrice di tradizioni popolari Grazia Galante, Maria Schiena (autrice di un libro di guerra), nonché alcuni emigranti, rientrati per respirare aria di casa in compagnia di ospiti, curiosi di conoscere le bellezze paesaggistiche ed architettoniche della cittadina.  Ha cominciato subito il sindaco, Michele Merla, esprimendo all’autore il pieno appoggio dell’Amministrazione per la presente  e le future manifestazioni.

E questo perché, essendo l’arte uno dei canali privilegiati per il decollo turistico della città, non  si può fare a meno di promuovere ed organizzare simili testimonianze  anche in futuro, in concomitanza  con altre iniziative di tipo religioso e laico che rendono attraente la città e i suoi dintorni. In sintonia, si è espressa pure l’assessora alla Cultura, Meriligia Nardella, che si promette di fare grandi cose per portare in alto il buon nome del paese e delle sue valenze creative. Antonio Cera, uomo di scuola e di politica di lungo corso, oltre ad esprimere all’autore il suo plauso per le tante ed originali opere artistiche finora prodotte (forse un migliaio), si è complimentato vivamente con lui, per aver contribuito, assieme ai tanti geni sparsi per il mondo,  a   dare lustro al paese con la loro opere.

Più pessimista si è detto, invece, Matteo Coco, che, nel portare i saluti della scuola e del suo massimo dirigente, Francesco Gorgoglione, si doluto per l’ennesima assenza dei giovani, cui è destinato il futuro di fare propria e migliorare con il loro apporto la cultura. Quindi, ha tracciato una ad una tutte le specificità dell’arte di Petruccelli, sia quella pittorica con l’uso dell’acrilico e della composizione mista, sia quella scultoria, in particolare l’uso del legno d’ulivo e non solo. Il poeta Franco Ferrara, sollecitato dal predetto Coco, ha stimolato il sindaco a rendersi promotore  non di  iniziative a se stanti, ma corali e sostenute previo lo scambio culturale e la reciproca collaborazione tra le diverse realtà del Promontorio .

Ha concluso Petruccelli, ringraziando in primis gli amministratori e poi i presenti, perché con il loro credo ed ammirazione lo spingono all’autostima e alla creazione ininterrotta di opere d’arte che lo trovano a sperimentare costantemente  nuove tecniche, favorendo così la sua espressività e di cantare e fissare le immagini e gli stati d’animo più belli ed avvertiti della vita. La mostra resterà aperta nelle ore più consone della   giornata (ore 10-13; ore 17,30 – 20)  fino al 18.00 Cercate di non perdere l’occasione, oltre ad ammirare gli avvenimenti più eccelsi della Settimana Santa.