Antonio Daniele

San Marco in Lamis, venerdì 14 aprile 2017 -  Nel giorno della Passione di Gesù lo sguardo volge su quel volto tumefatto e su quel costato trafitto. Dio vive la sofferenza umana, prova il dolore come ogni uomo. Muore in croce per amore dell’umanità. Anche in croce l’amore di Dio non è chiuso nella solitudine pur comprensiva di chi sta per rendere lo spirito. L’amore di Dio trabocca dal costato ferito per sanare la debolezza umana. Dal costato di Cristo, nasce la Chiesa. Dal costato di Cristo l’amore si concretizza nei sacramenti, custoditi in vasi di creta dalla Chiesa per rinnovare ogni giorno la vicinanza di Dio. Da quel costato trafitto nasciamo anche noi.

 Da quella sofferenza Dio ci unisce a sé per renderci partecipi della sua divinità attraverso la nostra povera umanità. Oggi non è inchiodato solo Dio. Oggi è inchiodata la nostra umanità. Oggi Cristo partecipa alla nostra sofferenza caricandosi di tutti i nostri peccati. Oggi Cristo sale di nuovo in croce. Salirà ogniqualvolta che c’è da salvare l’umanità. Salirà sulla croce anche per un solo uomo. Anche solo per noi stessi.