Giuseppe Soccio
San Marco in Lamis, venerdì 11 dicembre 2015 - Da lungo tempo mi sono volutamente astenuto dall’intervenire pubblicamente su temi politici ed amministrativi. Ma, in coscienza, non posso essere indifferente a quello che, ingiustamente, falsamente, subdolamente, vigliaccamente (nascondendosi dietro una sigla), viene detto dal Partito Democratico nei confronti di Raffaele Fino. Il vicesindaco, secondo questo partito, “ha percepito 1.007,93 euro”, anziché 510,00 di indennità. Non usano nemmeno il condizionale o qualche forma dubitativa e pretendono persino l’esibizione delle buste-paga.
Io sono certo che Raffaele non ha percepito nulla di non dovuto e chiedo io quanto deve il PD a Raffaele Fino (e quanto altri devono all’appartenenza ad un partito), anche in termini economici. E lo chiedo a viva voce perché la limpidezza, la trasparenza, la signorilità, la generosità di Raffele Fino sono testimoniate proprio dalla sua militanza in quel partito (o in quello che era prima). Chi, solo per fare un esempio, non ricorda Raffele con il blocchetto in mano a chiedere contributi per pagare l’affitto, acquistare la sede, finanziare le attività del partito? Chi non ricorda Raffaele con scala, fili, martello, pinze e attrezzi vari che montava pannelli e strutture alla Festa dell’Unità? Quanti di quel partito possiamo dire altrettanto?
Raffaele non solo non ha mai percepito nulla per sé, ma sicuramente ci ha rimesso, quando, per esempio, non ha cumulato lo stipendio di insegnante con quello di sindaco, o quando, da consigliere provinciale, ha chiesto il part-time per non influire negativamente sui suoi studenti. E sicuramente ci ha rimesso, e non solo in termini economici, a sostenere, da imputato, tre gradi di giudizio (fino alle Cassazione e sempre assolto) per aver difeso le scelte del partito comunista di allora nei confronti delle cooperative Santa Rita a Borgo Celano (e Raffaele queste cose, abbandonato e osteggiato dallo stesso partito, non le ha mai sbandierate per quel senso di pudore e umiltà che lo caratterizza).
E, anche ora, Raffaele sta rendendo un grande servizio alla nostra comunità: se finalmente è venuto alla luce quel groviglio di sciatteria, di incompetenza, di incoscienza, di supponenza e superficialità che ha portato al dissesto finanziario, lo si deve alla sua perseveranza certosina nel ricostruire pratiche e procedure. Tutto ciò sta dando frutti notevoli per il risanamento del nostro Comune e il PD dovrebbe affiancarlo, insieme a tutti gli altri, in quest’opera che, forse, solo Raffaele poteva intraprendere. Questa è una semplice testimonianza: non renderla, e contribuire anche indirettamente alla diffamazione di un galantuomo, mi avrebbe fatto sentito un verme.
Giuseppe Soccio