Redazione

 San Marco in Lamis, lunedì 30 maggio 2022 -  “Per la forza drammatica dello sguardo   centrale e di profilo della modella, che abbiamo scoperto essere la stessa autrice con un   trucco realizzato personalmente per interpretare la condizione della donna picchiata e in   cerca di “LIBERTA’, ”parola dipinta sulla fronte a lettere cubitali. Unica luce… la flebile   fiamma   di una candela”. Con questa motivazione, lunedì 23 maggio, nella sala della   Protomoteca in Campidoglio, a Roma,  è stata premiata Grazianna Pia Cusenza, una   quindicenne pugliese appassionata di  Moda sin da bambina, senza trascurare la sua         passione   per il   Make-Up artistico e la  Fotografia.

Dotata di eccellente manualità nel disegno e nella pittura e attualmente alunna della 2^AM dell ‘ indirizzo I.A.M.I. “Industria e Artigianato per il Made in Italy (ex-MODA) dell’I.I.S.S. “P. Giannone” di S. Marco in Lamis (FG).  - “DONNA” … parola pura e semplice attribuita a colei che dona la Vita e invece è spesso oggetto di offesa e di disprezzo proprio da colui che dà alla luce: l’ uomo che diviene il suo carnefice” . Questo il “Pensiero sulla donna” che Grazianna Pia ha espresso, dichiarando, inoltre, la sua ammirazione nei confronti della donna che riesce a trovare “la luce e il buono là, dove nessuno lo vede, qualità preziosa, ma a volte distruttiva” che diventa forse, molto spesso, il suo “tallone d’ Achille”. 

La Fotografia, intitolata “LACRIME NERE”, riporta la seguente descrizione: -“ Il senso della mia Fotografia è rappresentato fortemente da quelle lacrime  nere, pasticciate di trucco… lacrime che la donna versa ogni volta che può, perché è stanca, stanca di essere maltrattata da chi prova ad avvelenare il suo cammino in nome di un FINTO AMORE.  Il trucco, da me realizzato, rappresenta la violenza perpetrata da persone di famiglia (padri, mariti, fidanzati) o da sconosciuti. Molte donne sono costrette a servirsi di accorgimenti di make up per coprire gli ematomi provocati dalle botte ricevute.
 
Ciò le aiuta a non sentirsi costrette a rivelare ciò che subiscono al di fuori della “prigione” in cui vivono, provocando altre reazioni sconsiderate dei loro aggressori, quasi sempre uomini che amano e che dicono di “amarle”. Ogni ematoma che ho dipinto sul mio viso, fa sgorgare lacrime nere”. Durante l’evento, patrocinato dall’Assemblea Capitolina, è stato presentato il libro “DONNE D’ AMORE, Racconti e non solo” (Herald Editore) nato con l’intento di raccogliere gli interventi e le testimonianze del convegno “Donne D’Amore - La discriminazione di genere: uguaglianze e differenze tra Occidente ed Oriente.
 
“L’obiettivo della manifestazione che ogni anno raccoglie notevoli consensi – ha spiegato Virginia Barrett, organizzatrice del premio “Donne D’Amore” ed ideatrice dell’evento – è di suggerire una riflessione su ciò che accade intorno a noi, ma soprattutto di cercare soluzioni attraverso il confronto fra istituzioni pubbliche ed enti privati per divenire veicolo di crescita e cambiamenti”.