Giuseppe Soccio

San Marco in Lamis, martedì 4 gennaio 2022 -  “Amministrare i sammarchesi non è difficile è inutile”. L’adattamento di una celebre frase alla nostra cittadina non sembri peregrino: lo dimostra la vicenda del dissesto finanziario. Sul dissesto, infatti, sono state dette, e continuano a dirsi, bugie, senza che nessuno esprima, non dico indignazione, ma preoccupazione, che so io, quantomeno per le tasse che continuerà a pagare in più o per i servizi che continuerà a non avere perché “purtroppo c’è il dissesto”.

Evidentemente, assecondare queste bugie ha fatto, e fa, comodo non solo alla maggioranza, ma anche all’opposizione. Tutti zitti; c’è da temere quello che diceva Indro Montanelli: in Italia a fare la dittatura non è tanto il dittatore, quanto la paura degli italiani e una certa smania di avere un padrone da servire”.

 Prima bugia: scambiare la dichiarazione del dissesto con le cause che l’hanno prodotto. Siccome l’amministrazione Cera è stata costretta a dichiarare il dissesto, tutte le altre amministrazioni, precedenti e successive, non hanno alcuna colpa. Niente di più falso e basterebbe leggere la relazione (allegato 1) dell’Ispettore Ministeriale del 2009 (Amministrazione Lombardi - Merla), la relazione del Revisore dei Conti (allegato 2) e gli atti dell’Organismo Straordinario di Liquidazione (allegato 3), nei quali è chiaramente dimostrato che il dissesto proviene, essenzialmente, da bilanci falsi con residui attivi (somme che il Comune avrebbe dovuto incassare) inesistenti a partire quantomeno dal 2007, da spese per cause ed avvocati incredibili (oltre 2 milioni di euro), da espropri pagati due volte e/o da procedure espropriative volutamente non concluse per milioni di euro che risalgono addirittura al 1987, da distrazioni di fondi (i famosi 4 milioni di euro dei servizi sociali e 500.000 euro degli usi civici – Amministrazione Lombardi - Merla), da spese senza impegni e coperture di bilancio, dalla mancata riscossione di oneri a vario titolo (oneri di urbanizzazione, proventi da attrezzature ricreative, spese legali in cause vinte, riscossione di canoni e affrancazioni di usi civici, ecc.).

 Seconda bugia: siamo usciti dal dissesto, il bilancio è stato risanato. Appena qualche giorno fa, oltre che in tutti questi anni e nell’ultima campagna elettorale, durante sedute del Consiglio Comunale, amministratori hanno solennemente affermato che oramai tutto è risolto, che il Ministero ha approvato il piano di estinzione dei debiti dell’Organo Straordinario di Liquidazione e che finalmente siamo fuori da ogni problema (allegato 4). Questa bugia dovrebbe particolarmente far indignare i cittadini ed i loro rappresentanti, sia di maggioranza che di opposizione, perché rivela una sfrontatezza unica e una malafede offensiva per chiunque abbia a cuore un minimo di onestà e dignità.

Infatti, questa bugia viene smentita dagli stessi che la propalano, vale a dire gli amministratori. Basta leggere, appunto, il Piano di Estinzione dei Debiti dell’OSL e che cosa scrive il Ragioniere, e sottoscrive il Sindaco, nella Relazione di Inizio Mandato 2021/26 (allegato 5) per scoprire che ci sono ancora circa 7 milioni di euro da definire e pagare (di cui ben 2.712.005,35 di debiti non riconosciuti dall’OSL per i quali il Consiglio Comunale è chiamato, entro 60 giorni, a pronunciarsi per individuare le responsabilità), mentre la residua massa attiva (i soldi a disposizione per pagare i debiti) riconsegnata dall’OSL al Comune, dopo aver pagato quello che per l’OSL si poteva pagare, ammonta a 5 milioni e mezzo (comprensivi di € 1.696.261,88 di residui attivi non ancora riscossi per difficoltà varie – pag. 23 del Piano di Estinzione OSL).

E che questa sia la situazione viene confermato dal Ragioniere che onestamente scrive:

È doveroso evidenziare le seguenti criticità in grado di pregiudicare gli equilibri di bilancio futuri:

  • Nuovo contenzioso afferente i debiti esclusi dalla massa passiva (€ 2.712.005,37). I soggetti esclusi potranno far valere le proprie pretese anche nei confronti dell’Ente. Ciò comporterà sicuramente un aumento del contenzioso cui occorre far fronte con opportuni futuri accantonamenti.
  • Deficit di cassa rispetto alle poste vincolate presenti in bilancio: gli accantonamenti per proposte transattive non accettate e afferenti le gestioni vincolate risultano insufficienti al ripristino del deficit di cassa (differenza tra poste in bilancio e risorse vincolate presenti sul conto di tesoreria) e pertanto sarà necessario ricostruire i necessari vincoli, non senza difficoltà almeno nel breve periodo (prossimo bilancio di previsione).

Al fine di attenuare le descritte criticità sarà fondamentale accantonare ulteriori risorse per i contenziosi futuri, oltre a negoziare con i Comuni dell’Ambito Territoriale e la regione Puglia un piano di ripristino delle partite vincolate diluito nel tempo e possibilmente posticipato alle annualità successive al 2024”.

 Insomma, se tutto andrà bene, dobbiamo aspettare il 2024 per dire di essere definitivamente fuori dal dissesto. Altra bugia, poi, è quella secondo cui tutta questa operazione di risanamento non costa niente ai cittadini. Intanto, le spese per l’OSL ammontano a circa mezzo milione di euro. Per pagare i debiti, poi, il Comune ha contratto mutui per 6 milioni ed i mutui si restituiscono con gli interessi.

 Ci sarà qualche amministratore di maggioranza o di opposizione che ritenga queste cose (soprattutto i documenti allegati e non le mie preoccupazioni) degne di attenzione e di chiarimento per i cittadini che li hanno votati? Dobbiamo assistere inerti all’affossamento del nostro Comune? Deve prevalere ancora la menzogna, l’impostura e l’ipocrisia? Possibile che il senso civico, un minimo di etica pubblica siano del tutto assenti? Con che coraggio, poi, invocare Costituzione, legalità, trasparenza, democrazia, partecipazione, bene comune, futuro dei giovani e via dicendo? Non c’è da vergognarsi per tanta insulsa retorica unita alla pervicace volontà di non voler fare i conti con la realtà? Le elezioni ci sono state, la propaganda non serve a niente: seve solo ad aggravare la situazione.

 

 

 

Giuseppe Soccio