Antonio Del Vecchio
Rignano Garganico, venerdì 17 dicembre 2021 - Ninino, alias, Dionisio, il ‘compagnone’ di tutti, non c’è più, a Rignano Garganico. Va detto subito che “compagnone” lo era con tutti, non solo per i suoi amici “fissi” ma anche con chi l’aveva da poco conosciuto, quasi che da lui emanasse una perenne empatia, pronta ad accendersi in ogni momento. E ciò anche a contatto con gli amici animali, pare, come la sua inseparabile cagna Gaia, che gli correva dietro in ogni momento. Forse ora è quella che piange di più.
Si è spento questa mattina nella sua abitazione di Via Guttuso, a 92 anni, ma ben tenuti, lasciando attoniti, sia la moglie Rosa di qualche anno in meno, che l’aveva accompagnato costantemente in ogni dove. Lavoratore alacre e sempre allegro, si è sempre fatto volere bene per il suo carattere buono ed altruista. Modo di essere, tramandato anche ai figli e nipoti che vivono al Nord, esercitando la loro professione di avvocato l’uno e di medico, l’altra.
Lo scomparso ha avuto costantemente una vita piuttosto attiva e variegata. Dopo aver fatto negli anni della gioventù l’operaio tutto fare, egli pervenne presto al matrimonio con la sua bellissima metà, Rosa, che presto gli diede due figli. A questo punto, pensò bene di cambiare mestiere, al fine di assicurare agli stessi gli studi e un avvenire adeguato . Alla fine degli anni ‘60, avviò, infatti, una pizzeria – ristorante, che presto diventò famosa, specie per i giovani, che qui venivano da ogni parte a gustare la pizza,. La stessa veniva da lui cucinata col metodo e la fattura tradizionale, ossia al forno a legno e nelle specificità, mentre la moglie l’aiutava in tutte le fasi, dalla preparazione alla distribuzione sui tavoli, pure ispirati al passato, con l’immancabile camino sempre acceso e bene attizzato, grazie alla sua esperienza passata.
Il locale da subito ebbe fama non solo in loco ma in ogni dove. Come accennato, ospiti fissi di essa era l’intera gioventù rignanese, quella all’avanguardia, ossia amante dei balli e delle musiche del tempo, quando la maggior parte era ancora legata all’antico, ossia alla canzone – musica leggera e napoletana in genere. Fu frequentata anche da chi scrive, che qui trovò moglie e dagli amici, di cui alcuni ormai non ci sono più. Ci si riferisce, ai vari Nannino, Giulio, zio Gino, ecc. ospiti stabili anche loro di scherzi e lazzi.
Una volta, Ninino, ci ‘invitò ad acchiappare uccelli al pozzo. Riempimmo la sua auto e ci avviammo verso la sottostante pianura. Da lì a poco, raggiungemmo sulla via della “Motta” (Rignano Scalo) una masseria abbandonata e ci avvicinammo al pozzo, lui coprì l’imboccatura con un panno. Dopo di che, manovrando con la mano, fece incetta dei suo abitatori, ossia i volatili, disturbati dalle nostre voci. Dopo di ché fatta la solita puntata per il caffè all’Hotel Florio, si tornava felici e contenti al paese.
In un'altra occasione, a cui non partecipai in quanto fuori paese, l’allegra comitiva raggiunse addirittura Benevento, dove si era appena trasferito per il suo lavoro di pubblico impiego, il solito e simpatico Nannino. Sapeva il tragitto di casa ed in un baleno, anziché dall’uscio lo scalmanato gruppo salì dal balcone, con somma sorpresa del suo inquilino.
Di scherzi simili non se ne contano, come quello vissuto nel locale da un famoso medico che non c’è più, pure lui ospite fisso del ritrovo, quello che si chiamerà poi ”Covo” di Palazzo Baronale. Di tutto e di più ora siamo costretti a ricordarlo con grande dolore in virtù dei suoi tanti pregi e virtù, che ci mancheranno tanto.
I funerali della salma avranno luogo, domani 17 dicembre, alle ore 15.00 nella rinascimentale Chiesa Matrice dell’Assunta, per essere seppellita subito dopo nel locale Cimitero.
La Direzione e redazione della presente testata, esprimono alla moglie Rosa e ai figli Pietro e Rosanna e a tutti gli altri congiunti e parenti la loro stretta vicinanza. Addio, Ninino, non dimenticheremo mai la tua bontà ed altruismo!.