Daniele Antonio
San Marco in Lamis, domenica 28 novembre 2021 - Il tema ambientale non è solo un tema sociale. Ma una risposta alla custodia del creato alla chiamata di Dio. Nel pontificato di Papa Francesco questo tema è stato al centro di tanti discorsi, incontri e per ultimo di una importante enciclica, quest’anno sono 5 anni dalla pubblicazione, chiamata LAUDATO SI’. Un'Enciclica sull'ambiente e, ancora più in profondità, sul senso dell'esistenza e sui valori alla base della vita sociale.
Il documento prende il nome dalla nota invocazione di san Francesco d'Assisi, che nel Cantico delle creature ricorda che la terra, la nostra casa comune, «è anche come una sorella, con la quale condividiamo l’esistenza, e come una madre bella che ci accoglie tra le sue braccia». Al centro del ritiro di Avvento dei giovanissimi della Pastorale giovanile di S. Marco in Lamis, si è voluto dare un segno concreto a questo impegno, piantando un albero di ulivo sulla scalinata dove passano centinaia di pellegrini che a piedi si recano alla grotta di S. Michele.
Un impegno che si è poi concretizzato, dopo la riflessione sull’enciclica, su un decalogo di buone azioni che i giovanissimi vogliono prendersi per atto concreto verso il creato. Questa terra, maltrattata e saccheggiata, oggi si lamenta; con essa, tanti dei suoi abitanti. Gli effetti del cambiamento climatico sono sotto gli occhi di tutti. Per questo motivo c’è bisogno dell’impegno di tutti per custodire il “giardino di Dio”. Papa Francesco ci invita a una «conversione ecologica», secondo l’espressione di san Giovanni Paolo II, cioè a «cambiare rotta», assumendo la bellezza e la responsabilità di un impegno per la «cura della casa comune». I giovani devono essere i protagonisti di questo impegno. Non solo perché a loro è affidato per un lungo tempo la custodia del creato, ma perché possono essere da stimoli anche a tanti adulti che hanno vissuto e sono stati formati solo a sfruttare la terra.